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MindForLove desidera utilizzare le capacità tecnologiche per migliorare la vita
di tutti.
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MindForLove desidera utilizzare le capacità tecnologiche per
migliorare la vita di tutti. Produrre
molto significa mettere a disposizione delle persone molti prodotti. Questo è
sicuramente positivo, l’evoluzione tecnologica e politica vanno in questa
direzione. Ma non dobbiamo dimenticare che i prodotti, sono uno degli
ingredienti del benessere, non sono il nostro fine ultimo. Per
questa ragione riteniamo che dovremmo fare alcune correzioni al sistema
economico sociale, al fine di mettere al primo posto il vero benessere delle
persone, considerato nella sua forma più completa: umana, sociale, culturale,
materiale. Tutti questi aspetti sono importanti, ma l’aspetto materiale è solo
uno degli ingredienti. MindForLove propone due regole: 1)
il 10% del valore aggiunto di ogni prodotto deve essere utilizzato per scopi
umanitari. 2)
ridurre drasticamente i costi di commercializzazione valorizzando i produttori,
favorendo quindi un contatto diretto tra cliente finale e produttore. Per
valore aggiunto si intende la differenza tra ricavi e costi. Attualmente
una piccola percentuale del prezzo finale dei prodotti arriva al produttore
(dal 10 al 20%). Questo significa 'perdere' l'80% delle risorse produttive
mondiali nella distribuzione. Nostro
obiettivo è realizzare dei sistemi di distribuzione più diretti in modo da
invertire questa percentuale: 80% al produttore, 20% per la distribuzione. Significherebbe
produrre 5 volte di più con lo stesso sforzo, ovvero lavorare 5 volte di meno
mantenendo lo stesso potere di acquisto. Per arrivare a questo obiettivo
dobbiamo: - Creare un contatto diretto tra
consumatore e produttore. Questo
accorcia la catena di distribuzione, riducendone i costi. Sfruttando bene le
potenzialità di internet oggi è possibile avvicinarsi a questo obiettivo. - Creare un sistema di
valutazione del prodotto efficiente. Un
idea base è il sistema adottato da ebay, ma può
essere migliorato. Saltando la catena di distribuzione il cliente finale si
trova a dover scegliere tra migliaia di produttori e quindi deve avere dei
mezzi informatici che gli consentano una selezione accurata ed affidabile
dell'offerta, in modo da arrivare al prodotto che lui vuole. E' essenziale
che questi sistemi consentano un feed back efficace
degli acquirenti, valorizzino i prodotti riconosciuti qualitativamente
validi, ma nello stesso tempo diano spazio anche ai nuovi fornitori che si
affacciano sul mercato. - Incentivare un sistema di
distribuzione diverso Un
sistema in cui il consumatore detenga il potere di scegliere, togliendo
questo potere al distributore. Quando andiamo in un supermercato possiamo
scegliere 3 o 4 marche per lo stesso prodotto, mentre i produttori sono
migliaia. Se noi acquistiamo tramite internet possiamo scegliere tra tutti i
produttori esistenti, il distributore
è un corriere che lavora per noi e non ha modo di influire sulle nostre
scelte. Questo significa liberalizzare il mercato e i prezzi. Aumentare
l'utilizzo dei corrieri ne diminuisce drasticamente i costi. Già adesso si
possono ottenere sconti che arrivano all'80% se si garantisce un traffico
consistente. Un uso più diffuso dei corrieri porterebbe a sviluppare
ulteriormente le tecnologie di distribuzione riducendone ulteriormente i
costi. - Tutelare i diritti, i marchi e
le invenzioni del produttore. E’
essenziale per consentire un continuo miglioramento della produzione.
Attualmente chi ha delle idee innovative si scontra con molte difficoltà. Il
brevetto costa molto, e tutela poco. Nel momento in cui un brevetto viene
copiato, è il detentore del brevetto che deve iniziare le procedure per
difendere i propri diritti e di anticipare i costi processuali. Una contesa
brevettuale è molto complessa e l'iter processuale può facilmente arrivare
anche a 100 anni. Studiare
delle strategie che tutelino meglio e più facilmente gli inventori sarebbe un
grande stimolo all'innovazione. Ad esempio la tutela dei brani musicali è
molto più semplice e supportata da controlli. Forse si potrebbe creare
qualcosa di simile per le invenzioni. L'inventore
deve anche riuscire a mettere in produzione la sua invenzione, o spiegare
l’idea a chi ha i mezzi per realizzarla, con il rischio che con alcune modifiche
venga realizzata senza il suo coinvolgimento. Ed ultima difficoltà è la
commercializzazione, spesso molto difficoltosa. Lavorare
per aiutare e tutelare l’inventore in questo iter, significa mettere a
disposizione della umanità un gran numero di innovazioni che altrimenti
rischiano di andare perse. Se
l’inventore non detiene il potere della sua invenzione, il guadagno va nelle
mani di chi ha il potere di distribuire il prodotto, e si ricade nel problema
dell’80% di perdita sul prezzo finale. Conclusione Raggiungere
questi obiettivi significa diminuire drasticamente i prezzi di tutto, e
quindi migliorare le condizioni di vita per tutti. Questo
guadagno in termini di riduzione degli sprechi, può essere in parte
reinvestito in beneficenza. Si
consideri che il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% dei beni
prodotti. Se le persone appartenenti a questo 20% elargissero il 10% in
beneficenza, significherebbe che l'8% della produzione mondiale verrebbe
distribuito ai poveri, che così avrebbero a disposizione il 28% delle risorse
mondiali al posto del 20%. Sarebbe un grande passo avanti. Prodotti in MindForLove I
prodotti presentati in questo sito aderiscono tutti al programma MindForLove, e quindi il 10% del valore aggiunto viene
devoluto in beneficenza. La
quota beneficenza segue sostanzialmente la stessa logica dell’IVA. Però l’IVA
viene calcolata sull’imponibile perché esiste una legge con cui viene
applicata ed in sostanza si recupera l’IVA pagata per l’acquisto di materiali
e prestazioni. La nostra percentuale non gode di una legge e quindi deve
essere calcolata sul valore aggiunto. Questo calcolo viene fatto a
discrezione del venditore, ma la quota versata in beneficenza deve essere
esplicitamente dichiarata al cliente finale. Facciamo
alcuni esempi. Se
viene venduto un software (che quindi non ha costi) la quota di beneficenza
sarà almeno il 10% del prezzo di vendita. Se invece viene venduta una
automobile acquistata a 1000 e rivenduta a 1200, la quota di beneficenza sarà
calcolata su 200 e quindi sarà almeno 20. Il
venditore potrebbe anche decidere di versare 30, questo non significa che lui
ricavi 300. Come se invece versasse 10, non abbiamo modo di controllare se il
suo ricarico sia effettivamente 100. Una quota troppo bassa può però essere poco
credibile, e quindi allontanare l’acquirente. Mediamente sui prodotti
rivenduti dovrebbe essere circa il 2% del prezzo di vendita, ipotizzando un
ricarico inferiore al 20%. Su
un prodotto rivenduto la percentuale è piccola rispetto al prezzo di vendita.
Nel momento in cui anche tutti i fornitori delle materie prime e delle
prestazioni aderissero al programma, la quota complessivamente versata
sarebbe il 10% del prezzo finale. Aderire al programma MindForLove può anche significare aumentare le vendite in
quanto molti acquirenti apprezzano questo programma. In
questo modo fare beneficenza potrebbe diventare un business. Ed è quello che
vogliamo. Perché nel sistema economico occidentale funziona bene tutto ciò
che è un business, e se fare beneficenza diviene un vantaggio economico,
otterremo sicuramente buoni risultati. Avremo adesioni motivate da senso
umanitario, ed avremo anche adesioni motivate da senso commerciale,
l’importante è che otteniamo i nostri obiettivi: prezzi nettamente più bassi
per gli acquirenti, minori sprechi nella catena commerciale, una selezionata
qualità dei prodotti e una quota consistente versata per la risoluzione dei
problemi di chi è in difficoltà, in qualsiasi parte del mondo. |
MindForLove propone due regole: 1) il
10% del valore aggiunto di ogni prodotto deve essere utilizzato per scopi
umanitari. 2)
ridurre drasticamente i costi di commercializzazione valorizzando i
produttori, favorendo quindi un contatto diretto tra cliente finale e
produttore. Ricarichi per la distribuzione I
ricarichi per la distribuzione di un prodotto possono essere anche superiori
all’80% del prezzo finale. Un contatto diretto tra cliente e produttore
potrebbe ridurre questi costi al 20%, con una riduzione dei prezzi che
potrebbe arrivare al 76%. Strategie 1)
Contatto diretto con il produttore 2)
Sistema efficace di selezione e valutazione del prodotto. 3)
Tutela dei diritti, marchi, e brevetti degli inventori, valorizzando i
prodotti innovativi. Risultati 1)
La riduzione dei prezzi consente di investire una parte del risparmio per
migliorare le condizioni delle persone disagiate. 2)
La diminuzione dei costi di distribuzione consente una produzione più
efficiente: maggiore produzione, minor carico di lavoro, maggiore benessere
per tutti. Se creiamo delle regole per cui
il bene del mondo diventa un business, otteniamo sicuramente grandi
risultati. |
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