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Nucleare: emergenza radioattività Alcuni consigli per il pericolo
nucleare del Giappone. In
seguito approfondiremo l’argomento parlando anche del nucleare in Italia, ma
ora è più importante affrontare questa emergenza. Poi a mente serena
penseremo al futuro. Le
radiazioni vanno quasi sempre verso oriente, perché è la direzione dei venti
dominanti. Pertanto dal Giappone arriveranno in America e poi in Europa. Il
tempo necessario per fare il giro del mondo è di poche settimane. Le
radiazioni sono in pratica come una polvere radioattiva che si deposita su
tutto. Il
tempo necessario perché la radioattività decada è lunghissimo, dipende da
quali elementi radioattivi sono presenti. Per
fortuna la polvere dura molto meno, nel senso che viene assorbita dal terreno
o dal mare, quindi va in strati più interni e diventa meno dannosa. A
Cernobyl sono stati fatti degli esperimenti. Se ad esempio scoppia un
incendio in una zona che negli anni precedenti è stata contaminata, si ha un
aumento della radioattività. Questo perché l’incendio provoca delle correnti
ascendenti che aspirano le particelle radioattive dal terreno diffondendole. La
radioattività non è stata inventata dall’uomo, ma esiste in natura. Durante
una reazione nucleare la radioattività emessa può essere anche un miliardo di
volte quella presente naturalmente (come nel caso di Cernobyl) Qualsiasi
cosa facciamo una parte di radioattività la assimiliamo. Se non superiamo
certi limiti le conseguenze saranno nulle. E’ quindi importante cercare di
limitare l’esposizione alle radiazioni. Dopo
lo scoppio di Cernobyl sono intervenute molte persone per arginare la
situazione. Più di 200.000 persone hanno lavorato sul reattore per prendere
con le mani alcuni residui radioattivi e buttarli nel reattore per poter
contenere le emissioni. Tra queste persone si sono avuti alcuni decessi, ma
la maggior parte sono ancora vivi. Eppure le radiazioni erano ancora un
milione di vote superiori alla norma. Questo dimostra che è essenziale come
affrontiamo l’emergenza. Premesso
che bisogna fare tutto il possibile per risolvere la situazione e per
prevenire questi episodi, vediamo cosa possiamo fare oggi, nella nostra vita
quotidiana, per limitare i danni. I
due fattori principali con cui si assume la radioattività sono l’aria ed i
cibi. Se
si è in una zona radioattiva è opportuno utilizzare appositi filtri per la
respirazione. Tipicamente questo se si è a poche decine di chilometri dalla esplosione. Per
le persone che si trovano fuori da questo raggio può essere opportuno
limitare il tempo passato all’esterno. Altro
fattore è l’alimentazione. Alcuni cibi trattengono maggiormente le
radiazioni. Il principale è il latte. Le mucche mangiano grandi quantità di
erba e fieno. Le radiazioni che ingeriscono si concentrano nel latte. Con
le piogge e i venti la polvere si deposita e disperde. Da
quando il problema della emissione di radioattività sarà risolto la polvere
potrebbe rimanere nell'aria ancora un paio di mesi, diminuendo gradualmente
giorno per giorno. Consideriamo
quindi di affrontare una emergenza di 3 o 4 mesi. Durante questa emergenza
dobbiamo: ·
Limitare il tempo che passiamo all'esterno, durante il quale la
polvere radioattiva si deposita sui nostri corpi. ·
Cambiarci spesso, e lavare i vestiti spesso, almeno una volta al
giorno, specialmente quando rientriamo in casa. Importantissima la doccia,
almeno una volta al giorno, in modo da eliminare eventuali particelle che si
possono depositare sul nostro corpo, in particolare sui capelli che possono
trattenere molte particelle. ·
Anche giubbini, cappotti ecc. dovranno essere lavati molto più
spesso di quanto non facevamo prima. ·
Passare gli abiti con l'aspirapolvere può essere utile, ma è bene
farlo all'esterno per evitare di diffondere le particelle in casa. La polvere
radioattiva può anche essere molto fine e quindi attraversare i filtri della
aspirapolvere. Al
corso NBC (per guerra Nucleare Biologica chimica) si consiglia, nel caso di
attacco nucleare, di fare 6 o 7 docce al giorno. Ora la situazione non è così
grave, quindi una volta al giorno è sufficiente. Limita drasticamente l’esposizione
e non stravolge la nostra vita quotidiana. L'alimentazione è
importantissima! Considerate
che la polvere radioattiva si deposita sull'erba e sulla verdura, la frutta
ecc. La
mucca mangia grandi quantità di erba o fieno. Si è visto che la radioattività
che assimila non viene eliminata nelle feci ma si concentra principalmente nel
latte, che risulta essere l’alimento più contaminato. Il
latte che oggi (16 marzo 2011) è nei supermercati è stato confezionato prima
del disastro, quindi è bene acquistarlo. L'ideale sarebbe avere la scorta per
3 o 4 mesi (verificare la scadenza). Quindi scorta di latte e formaggi,
burro, ecc. Fra
qualche giorno sospendere completamente gli acquisti di latte e latticini
fino ad allarme rientrato. Per
frutta e verdura purtroppo è più difficile fare le scorte. Limiteremo
il consumo della verdura cercando di concentrarci su tutto ciò che possiamo
sbucciare, per eliminare lo strato esterno più radioattivo. Con
il tempo tutti gli alimenti diventeranno radioattivi, per cui l'ideale
sarebbe avere le scorte di tutto per 6 mesi. Questo
purtroppo non è possibile se non si hanno dei grandi congelatori, con la
sicurezza che non si fermino facendoci perdere il contenuto. Pertanto
faremo le scorte di ciò che si conserva, pasta, zucchero, lattine, ecc. Si
consideri che la cottura non elimina la radioattività. E'
evidente che non tutti possono fare le scorte perché non ci sono le quantità
sufficienti nei negozi. Le scorte dovrebbero essere fatte prima e mantenute
ricambiate in modo da non farle andare a male. Questa è la strategia che si
utilizza per i rifugi antiatomici. La
situazione attuale, anche nel caso di ulteriori esplosioni nelle centrali
Giapponesi, non è così allarmante. Si pensi che nel passato sono già stati
fatti diversi esperimenti nucleari facendo esplodere diverse bombe atomiche.
La radioattività esiste in natura, l’importante è che limitiamo l’esposizione
nella fase acuta del problema, perché il danno viene creato dalla esposizione
intensa e prolungata. Brevi esposizioni intervallate da delle pause, o
esposizioni per lunghi periodi ma non intense, sono praticamente innocue. Con
gli accorgimenti che ho detto possiamo limitare il danno che subiamo, l'effetto
può essere ridotto notevolmente, forse di un fattore mille. Un
fattore che può significare non avere conseguenze tangibili. Quelli
forniti sono semplici accorgimenti che limitano i danni. Saranno comunque da
seguire eventuali indicazioni fornite dagli organi competenti. Anche
nel caso di un attacco nucleare (bombardamento) ci sono delle tecniche che
possono aumentare notevolmente le possibilità di sopravvivenza. Ma
per fortuna non è questo il caso. Pertanto,
senza drammatizzare e senza pensare a scenari apocalittici, con tranquillità
e serenità affrontiamo questa situazione adottando le tecniche che ci
permettono di ridurre i rischi. Chi
farà le scorte di latte potrà berlo anche nei prossimi mesi, chi non le farà
dovrà smettere di berlo per qualche mese, seguendo le indicazioni che verranno
fornite. Quando
c'è stato l’episodio di Černobyl' (http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl%27),
in Romania Ceauşescu (http://it.wikipedia.org/wiki/Nicolae_Ceau%C5%9Fescu)
non ha informato correttamente la popolazione dei fatti e di cosa era
opportuno fare. All’epoca per i rumeni era un reato gravissimo possedere una
radio che ricevesse stazioni estere, si riceveva solo il canale di Ceauşescu,
lui era il dittatore comunista che tutto decideva. Alcune
città della Romania sono posizionate a poche decine di chilometri da
Černobyl' ed hanno subito forti radiazioni. Mi è stato riferito da
persone del posto che ancora oggi, quando le donne vanno in ospedale a
partorire non vedono 'cosa' partoriscono. Se
nasce un bambino normale viene consegnato alla madre, altrimenti viene
'gettato' senza registrarlo e senza mostrarlo alla madre. Pertanto questi
casi non rientrano nelle statistiche. Non ho prove di queste affermazioni,
pertanto se qualcuno fosse a conoscenza di fatti o anche solo informazioni
che confermano o negano questo, sarà interessante raccogliere dati, in modo
da capire se effettivamente è così. Verrà rispettata la privacy di chi
chiederà di non essere nominato. Il
primo passo è come detto ridurre l’esposizione alle radiazioni. Nel caso che
la situazione peggiorasse oltre le previsioni, potrebbe essere opportuno
seguire delle strategie mediche per limitare i danni della esposizione. Ci
sono alimenti e farmaci che neutralizzano l’effetto delle radiazioni. Può
essere interessante leggere queste indicazioni: http://www.eurosalus.com/notizie/ultime/giappone-difendersi-dal-cesio-radioattivo.html Ho
parlato di Cernobyl e l’articolo di Wikipedia di
cui ho dato riferimento prima è molto interessante. Il giorno dopo il
disastro, Vladimir Shevchenko si è recato sul posto per filmare la
situazione. Ha filmato anche dentro il reattore, senza nessuna protezione.
Poche settimane dopo è morto per le radiazioni assorbite. Il suo filmato lo
potete veder qui: http://www.youtube.com/watch?v=nbCcutzXzYg Alcune
considerazioni sul latte le trovate qui: http://www.arpa.vda.it/index.cfm?ambiente=1,38,138,0
Qualsiasi
commento o approfondimento è graditissimo. Si prega specificare sempre
esplicitamente se si da il consenso alla pubblicazione. |
Questo progetto è promosso da: Emergenza radioattività Si diffonde come una polvere di particelle radioattive che
trasportate dai venti si diffondono in tutto il mondo. Cosa fare Qualsiasi cosa facciamo una
parte di radioattività la assimiliamo. Se non superiamo certi limiti le
conseguenze saranno nulle. E’ quindi importante cercare di limitare l’esposizione
alle radiazioni. Alcuni consigli Limitare il tempo trascorso all’esterno. Fare la doccia quando si rientra a casa, almeno una volta
al giorno. Lavare i vestiti usati all’eserno e non usarli in casa. Alimentazione Cercare di fare una scorta degli alimenti che si
conservano, soprattutto latte e latticini. Dovranno essere acquistati prima
della contaminazione, quindi fino a pochi giorni dopo l’esplosione. Limitare il consumo di alimenti contaminati: latte,
verdura, frutta. Prediligere cibi che si possono sbucciare. La cottura non elimina la radioattviità. L’episodio
Černobyl' http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl%27 Černobyl':
il filmato di Vladimir Shevchenko http://www.youtube.com/watch?v=nbCcutzXzYg Radiazioni:
consigli medici http://www.eurosalus.com/notizie/ultime/giappone-difendersi-dal-cesio-radioattivo.html Alcune
considerazioni sul latte: http://www.arpa.vda.it/index.cfm?ambiente=1,38,138,0
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